Zollino (LE) - 2015
Simposio Internazionale di Scultura: "Il ristoro di Pirro"
Che Pirro sia veramente passato per Zollino non è dato per certo. Neppure è certo che il suo elefante si abbeverasse in quel di Zollino.
Quel che è certo invece è che in Puglia Pirro ci arrivò, chiamato dai Tarantini che, invasore per invasore, preferirono Pirro ai Romani. Come è pure certo che, tra i Romani e Annibale, ancora una volta i Pugliesi scelsero Annibale.
Fosse come fosse, i Pugliesi, tra cui sicuramente anche i nativi di Zollino, dimostrarono di preferire gli elefanti ai cavalli romani.
Diciamo che dei primi restò memoria e vanto, dei secondi va lasciata ai posteri l'ardua sentenza.
Vero è che i Romani costruivano acquedotti, ma evidentemente in quel di Zollino, dove già non si apprezzava la Pax Romana, tampoco si dimostrò di apprezzare la maestria idrica degli architetti della Città Eterna.
Ci avevano pensato in proprio gli Zollinesi, per immagazzinare l'acqua si erano inventati le “Pozzelle”.
Tanto erano orgogliosi del loro capolavoro di sapienza collettiva che , fu come fu, permisero all'elefante di Pirro di immergere la proboscide in una Pozzella e lautamente abbeverarsi in tanta abbondanza d'acqua.
Leggenda? Forse, ma ogni leggenda contiene elementi di verità quando si sedimenta nella memoria popolare, quella stessa memoria che custodia la propria storia costruendovi attorno i suoi simboli.
Gli Egizi posero la sfinge a custodia delle Piramidi e in memoria del Faraone, a Zollino si pone l'Elefante a custodia delle Pozzelle e in memoria di Pirro.
alfredo.pecile@libero.it